L’Ite Melloni ospita, nelle aree comuni della scuola, la mostra

itinerante «Ribelli al confino», ideata e organizzata dall’Anppia e dal Centro di ricerca e documentazione sul confino politico nelle isole di Ventotene e di Santo Stefano, con il contributo della Regione Lazio.
L’allestimento, realizzato grazie alla consulenza dello storico Anthony Santilli, è un viaggio alla scoperta del confino politico durante il regime fascista e delle diverse forme di opposizione che le vittime elaborarono nel tempo. Un percorso composto da sedici roll up didattici ricchi di approfondimenti sull’identità e sulla vita dei confinati, sulle regole di convivenza, sul contributo di donne come Ursula Hirschmann e Ada Rossi, nonché sulle origini del celebre Manifesto di Ventotene, considerato il certificato di nascita della nostra idea di Europa unita.
A integrare il tutto, i lavori illustrativi e digitali realizzati dagli studenti delle classi 5a A SIA, 5a B SIA, 5a C SIA, 5a C RIM, ex 5a C SIA ed ex 5a C RIM, che nell’anno scolastico 2022/2023 hanno avuto modo di partecipare al progetto «Ventotene, isola di confino», organizzato e promosso dal Centro studi movimenti.
I ragazzi protagonisti di questo viaggio della memoria non convenzionale, della durata di quattro giorni e preceduto da tre incontri tematici formativi, hanno infatti prodotto, tra maggio e ottobre 2023, un sito internet dedicato, delle video-interviste immaginarie con gli autori del Manifesto e delle slides di foto corredate di commenti e inserti informativi. Dell’esperienza hanno poi parlato a tutti gli studenti dell’Istituto, che, sotto la loro guida, hanno visitato a turno la mostra nel corso della prima settimana. Il tema del confino politico e la sorte dei dissidenti che lo subirono si mescola dunque alle testimonianze sui posti visitati, sulle persone incontrate e sui lavori realizzati. Questa suggestiva cornice, fatta di curiosità e storia, memoria e rielaborazione, consente anche a chi è estraneo all’argomento di fare un giro virtuale nella città confinaria non più esistente, nel carcere di Santo Stefano, nelle cisterne romane adibite a carceri borboniche, ma anche tra gli attuali vicoli del piccolo centro, con la loro significativa toponomastica («Strada delle botteghe dei confinati», «Strada delle mense comuniste», «Belvedere Sandro Pertini»...), le cale rocciose, gli scorci marini e le colorate rampe di scale.

Prof.ssa Emanuela Cicoira.