Ciao, amico Paolo!
Amico perchè sei sempre stato uno "di compagnia", che non si è mai tirato indietro laddove c'era da socializzare. Neanche la malattia che già stava alterando i tuoi movimenti ti ha impedito di vivere una cena coi tuoi colleghi di italiano due anni fa, perché la tua voglia di vivere è sempre stata più grande delle difficoltà.
Non ti sei mai fatto vanto della tua cultura. Molti di noi neanche sapevano che avessi scritto un libro di poesie. È vero, sei famoso soprattutto per il tuo ruolo nella nascita del tifo crociato organizzato, ma noi che ti abbiamo avuto vicino sapevamo che in te si agitava ben altro. Assetato della vita, hai forse subito il contrappasso peggiore che avrebbe potuto capitarti, ma siamo certi che l'hai affrontato combattendo con te stesso ogni giorno, ogni minuto, perché quel respiro della vita tu non hai voluto mollarlo mai e la morte deve aver combattuto con tutte le sue terribili forze per tirartelo via.
I tuoi ragazzi, che seguivi con amore e passione, sapendo dosare con giudizio la confidenza e il tuo ruolo di docente, ti rimpiangevano già alla loro uscita dalla scuola e ancor più faranno adesso, quando ti cercheranno in Curva Nord o nelle aule del Melloni, dove ritornavano proprio per rivedere te.
Ci mancherai. Anzi, ci manchi e ci sei mancato in questi tuoi terribili ultimi due anni. Difficile dirlo adesso di fronte alla tua dipartita, ma ci siamo sempre sentiti vicini a te ed il nostro rimpianto maggiore è quello di non averti potuto testimoniare tutta la nostra vicinanza e tutto il nostro affetto.
Perdonaci.
Anche tu avresti di certo voluto salutarci, anzi, l'hai fatto a modo tuo in uno dei tuoi ultimi post su Facebook. Pubblichiamo qui la tua poesia perché tu per noi non sei affatto stato di passaggio:
Ali scure
Attraversano
Il fogliame superstite
Mosso dal vento.
Siamo solo
Di passaggio
Addio, Paolo! Fidati che per noi non sei stato una foglia cadente.